Natale – I regali da evitare

Otto oggetti che nessuno vorrebbe ricevere per Natale

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È pur vero che a Natale è sufficiente il pensiero. Ma se dovessero venirvi in mente i seguenti dieci regali da donare, lasciate che rimanga giustappunto un pensiero. Gli 8 regali da evitare:

È pur vero che a Natale è sufficiente il pensiero. Ma se dovessero venirvi in mente i seguenti dieci regali da donare, lasciate che rimanga giustappunto un pensiero. Gli 8 regali da evitare:
1)Panettone e/o Pandoro semplice: alla vecchia bisnonna la potete anche fare presentandovi premurosi nel portargli tal doni, ma agli altri assolutamente no.Soprattutto se ne acquistate uno sottomarca, che so un Perecani, un Fauli, un Botta, al discount più vicino ed il giorno del 24 dicembre, quando dopo lo sconto del 90% la direzione ha deciso di darvi anche in omaggio e a scelta il libro delle memorie di Albano in ristampa, una caciotta di pecorino della Valpadana, o una raccolta di canzoni the best of Nino D’Angelo con il dvd di Aitanic. Se poi chi li riceve vi ricambia con una colomba candita non prendetevela!

2)Stella di Natale: in questo eccesso di fantasia condita da sadismo perché la donate all’ultimo giorno senza considerare che il beneficiario ha già  un allevamento di Stelle Natalizie sul terrazzo che gli oscurano il sorgere del sole e soprattutto il cambio di boxer di quel gran fusto del dirimpettaio? Abbiate l’accortezza almeno di mandarla tramite il fioraio a domicilio, cosìnon vi si deve offrire il caffè con i pasticcini e recitare un sorriso di circostanza come neanche il capotroupe alla prima dello Schiaccianoci del Teatro Parioli. Ma soprattutto: vi pare il caso, per risparmiare, di acquistarla alla bancarella sotto il campanile dove ve la incartano nella cronaca nera del Resto del Carlino? Il minimo che vi può succedere è essere contraccambiati con un ramoscello di vischio intrecciato col pungitopo avvolto nel cellophane con gli auguri cubitali per un felice 1996!

3)Ombrelli: non si regalano semplicemente perché gli ombrelli non si possiedono, gli ombrelli al massimo si prendono in affido fino alla prima uscita alla volta del ristorante con deposito nel portaombrelli comune. Un ombrello si può possedere solo usucapendolo dopo dieci anni di siccità  o se abitate a pochi metri dal tropico del cancro. Per i casi di pioggia quando meno te lo aspetti c’è sempre qualche buon senegalese che ribalta lo stock di borse di Gucci in un’ombrelleria prét a porter.

4)Portafotografie: possono andar bene solo under 10 anni. Dopo la Prima Comunione, infatti, i vicini di casa e le zie più taccagne avranno ampiamente provveduto a dotare chiunque di un quantitativo di portafoto e album che, a meno che non venga intrapreso un safari al mese, saranno sufficienti fino al viaggio delle seconde nozze. Quindi, o per dargli un significato, ci allegate a scelta un’ introvabile foto di Coco che gioca a calcio almeno in un quadrangolare del Trofeo Birra Moretti, un’inedita gigantografia che ritragga Aida Yespica vestita ( la collana di coralli e diaspri rossi non vale ovviamente) o un’irreperibile poster di Flavio Briatore che smazza per giocare ad asso pigliatutto al circolo del ramino di Alghero.

5)Candele e affini: di gran moda da quando la prima statuetta della Madonna di Civitavecchia ha iniziato a lacrimare, francamente continuo a non vederne l’utilità  a meno che: – non abbiate fondati sospetti che il destinatario se la faccia con la bionda di Basic Instict e sia solito praticare giochi erotici e preliminari facendo largo impiego di cera calda all’essenza di lillà ; – non siano indirizzate alla vecchia nonna che ha la mania di allestire piccoli santuari con le foto dei cari defunti sulla mensola sopra la tv; – non siano omaggio ad un adepto di qualche culto Amerindo che, di solito, i polli li squarta al lume di candela.

6)Portafortuna: innanzitutto è un azzardo. Se nei giorni avvenire colui cui avete fatto tale dono si ritrova con la fidanzata che lo pianta a tre giorni dalla data di nozze, quando era già  stato versato l’acconto sul pranzo di nozze al Castello Visconti di San Vito con tanto di cerimoniale diretto da Marta Marzotto, se capita che gli sequestrino la Twingo turbo diesel per aver sostato per una settimana di fila sullo stop di viale della Libertà , maleinterpretando il nome della strada, se il merlo indiano invece di imparare l’aria del Va’pensiero una bella mattina di Dicembregli inizia a gorgheggiare “O’zappatore” di Mario Merla, se, insomma, dopo aver ricevuto l’acchiappasogni, lo scacciaguai in vetrini di Murano, il gri-gri africano o l’occhio di Horus egizio la fortuna fugge, mettetevi una mano sulla coscienza: passerete da iettatori e non a torto.

7)Penna stilografica: come dire, un dono al passo con i tempi. Già  che ci siamo perché non una piuma di fagiano reale col calamaio, pergamena e scriptorium? In genere, se non si ha a che fare con un amanuense dell’Ordine dei Benedettini che abbia interesse ad una scrittura gotica appare un regalo superfluo. Ormai le banche regalano in gadget penne a tutti i clienti, a meno che non si abbia un conto di 1.000 . e in quel caso succede che l’Antonveneta pretenderà  dal cliente almeno un astuccio di pennarelli carioca.

8)Libro nazional popolare: se volete passare per gente dotta, per radical chic, per Accademici della Crusca, regalate pure un libro, ma attenzione a non inciampare nella bancarella del centro commerciale con scritto: ULTIME NOVITà€. Lo sappiamo tutti, il fascino dello sconto del 25% alla cassa ha tratto in inganno anche Indro Montanelli che una volta acquistò un libro di Melissa P. credendo che “Cento colpi di spazzola prima di andare a dormire” fosse l’ermetico titolo dell’autobiografia di Bruno Lauzi che di nodi ai boccoli ne aveva diversi. Quindi attenzione a non capitolare nei seguenti acquisti azzardati:
Libro di Bruno Vespa: l’inquietante “L’Italia Spezzata” non parla come tutti credono della situazione politica italiana dopo le ultime elezioni. Ma di irrisolti dilemmi che più ancora han diviso l’Italia e di cui Porta a Porta si è occupata dettagliatamente: dietro le due punte meglio Totti o Del Piero? È più spigliata la velina Mora o la Bionda? Alla polenta e osei della Val Brembana si addice di più la Vernaccia di San Gimignano o il Barolo di Cherasco? La donna nello scopone scientifico conta 8 o conta 9? La contraccezione più affidabile, nel XXI secolo è il metodo Ogino-Knaus o il sasso-carta-forbice? Un libro che fa riflettere. Fa riflettere il fatto che qualcuno lo compri.
Libro di Lina Sotis: appena 700 modeste regole di Bon Ton dettate da una gran signora del buon gusto, che giura fermamente che sia di cattivo gusto passare le vacanze in Costa Smeralda, farsi lifting, avere orde di domestici al proprio servizio e indossare tacchi troppo alti. Si ignorano i motivi per cui appena letto il libro l’on. Santanché e la Sig.ra Veronica Lario in Berlusconi l’abbiano querelata per oltraggio all’immagine. E soprattutto si ignorano i motivi per cui dovreste regalare un libro dai risvolti sociologici così pregnanti a Tonino Esposito, l’arrotino di via Bisceglia o a Mario Rossi, l’operaio di Mirafiori.
Libro di Lory Del Santo: il promettente “Piacere è una sfida” con le piccanti confessioni di una soubrette che rischia di far tremare, se non tutti, almeno Totti perché, dopo la liason con la laureanda Flavia Vento, vuoi che si sia lasciato sfuggire una nottata culturale con Lory del circolo dei Letterati della Prenestina?. Se si escludono Kofi Annan per ossequio al rispetto del principio internazionale di non belligeranza, Lapo Elkan che preferisce le brasiliane, e le riserve dell’Albino Leffe per scarsa popolarità , quali nomi dovrebbero dar scandalo per esser passati tra le coperte della Del Santo? Giusto il giovane Harry Potter farebbe scalpore.
Un libro che farà  sembrare Liz Taylor una catecumena.
Ecco, se volete amare il prossimo come voi stessi, fate regali che non siano questo utilissimo accessorio, questo irresistibile presente e l’immancabile regalone che fa contenti grandi e piccini.
Dopo questo post ho definitivamente fornito una buona scusa a tutti coloro che non vogliono spendere un €uro per me in questo Natale.
Poi dite che son cattiva!

fonte: libero.it