Basta parodie: Un film sulla moda firmato Armani

Moda: show a Londra lo stilista pensa al cinema: voglio produrre un’opera seria sul mio mondo

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inviata a LONDRA
Dopo aver firmato di tutto – dagli abiti ai mobili, dagli hotel alla musica – adesso è pronto a produrre un film sulla moda. «Non una parodia isterica come quelle che si sono viste fino adesso, ma una pellicola seria su questo mondo. Fare lo stilista è il più bel mestiere del mondo, come andare al cinema. Val la pena raccontarlo senza scivolare nelle facili caricature», confida Giorgio Armani. Il riferimento a titoli come il recentissimo «Il Diavolo veste Prada» o il vecchio «Pret-à -porter» di Altman è facile da intuire. Accarezzando questo sogno lo stilista fa le «prove generali» a Londra, dove ieri sera ha realizzato il «Red One night only», una sorta di spettacolare sfilata-concerto, costata 2 milioni di euro.

Accanto agli abiti per la prossima estate dell’Emporio Armani e a quelli delle altre sue linee, hanno cantato personaggi di grosso calibro come Bryan Ferry, Beyoncè, Andrea Bocelli, presentati da Leonardo di Caprio. Serata a scopo benefico, promossa dall’associazione Product Red, fondata da Bono e Bobby Shriver per aiutare la lotta all’Aids in Africa. Non a caso ha la pelle che vira al nero, come una regina della Savana, Kate Moss immortalata ieri sulla copertina dell’«Indipendent». Così l’ha voluta Armani, per un giorno direttore creativo del famoso quotidiano british. Secondo lo stilista, Kate è anche l’esempio di come ci si possa riabilitare dopo uno scandalo come quello della droga.

Nei saloni di Earl’s Court alle otto di sera arrivano 2000 persone. Scivolano su una scala mobile modello red carpet dopo il rigido controllo della security. Luci blu, atmosfera da club, 120 tavoli decorati all’italiana, menù mediterraneo, una sventagliata di belle donne in abito da cocktail. Ci sono tutti quelli che contano. Manca solo la Regina. «La regina è la regina, non chiedetemi se la trovo elegante. Non lo è. Però l’adoro con quei suoi completini pastello, le mollette in testa…un mito», commenta Armani in maglietta Red, della linea ideata da Emporio per devolvere il 40 per cento del ricavato alla causa Bono-Shriver.

Modelle come gigantesse, innalzate da zeppe di quindici centimetri, gambe chilometriche svelate da short e gonnelle soffio, a palloncino. Mai un pantalone. La collezione Emporio è un inno alla femminilità  con citazioni Anni Trenta e orientalismi. Giacche brevi e prosciugate, vita stretta, pennellate di rosso bianco e nero, fantasie geometriche per una ritrovata eleganza rivolta ai giovani. Sottili, ma non magre come acciughe le indossatrici sul podio. «Sono stato il primo a promuovere le silhouette affusolate per far danzare i tessuti sul corpo. Però a parlare di anoressia ce ne passa…», risponde Armani a chi lo provoca.

Ma perché Armani ha scelto Londra? «E’ una città  internazionale. Nei Settanta è stata il faro nella moda anche se adesso ha meno smalto. Qui ho ampliato due negozi e aperto quello per la casa e per le Collezioni», festeggiati l’altra sera con Shevchencko che ha autografato il suo nuovo libro.

A proposito di libri, esce in questi giorni la biografia non autorizzata dello stilista, scritta da Renata Molho. «In certi passaggi mi son venute le lacrime agli occhi. Per esempio quando riporta una frase di Sergio Galeotti (suo compagno scomparso ndr):”Giorgio, non hai mai tempo per me” ».

Armani il perfetto, il rigoroso, si emoziona. E ha anche tic e fissazioni. «Nel mio mestiere 40 per cento è genialità , 60 dedizione. Lavoro tanto e guadagno molto. Ma i soldi non li butto. Mi incazzo quando vedo le luci accese inutilmente».

fonte: lastampa.it – 22/09/06 – Antonella Amapane