E’ un mondo di cellulari

I dati di un rapporto Onu. Il 61% dei terrestri ne possiede uno. In crescita Asia e Africa. E cresce Internet

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Il mondo è un cellulare. Più di metà  dei terrestri ne possiede uno: 4 miliardi e 100 milioni di persone, per l’esattezza, su una popolazione totale di 6 miliardi e 700 milioni. La soglia del 50 per cento è stata raggiunta nel 2007; quest’anno siamo arrivati al 61 per cento. E se la notizia non suona sorprendente o rivoluzionaria in Italia e in Gran Bretagna, due paesi europei dove ci sono più telefonini in uso che abitanti, essa riflette il balzo prodigioso compiuto dal Terzo Mondo: in Africa i possessori di cellulari sono passati dal 4 per cento della popolazione nel 2002 al quasi 30 per cento oggi; in Asia dal 12 per cento nel 2002 al quasi 40 per cento odierno.

I succitati dati fanno parte di un rapporto delle Nazioni Unite reso noto ieri, preparato dalla International Telecommunications Union, un’agenzia del palazzo di vetro. Lo studio rivela che, in particolare nei paesi in via di sviluppo, dove i progressi delle telecomunicazioni sono lenti, la maggioranza della popolazione ha cominciato a bypassare le linee fisse, preferendo puntare sul cellulare. Per questo, mentre tra il 2002 e il 2007 il numero dei telefonini in uso nel mondo è cresciuto dal 19 per cento al 50 per cento della popolazione, nello stesso periodo quello delle linee fisse è aumentato soltanto da un miliardo a un miliardo e 300 milioni. A parte la formidabile crescita in Africa e in Asia, negli stessi cinque anni in Europa il numero dei cellulari è salito dal 51 al 111 per cento della popolazione. Nelle Americhe, dal 30 al 72 per cento. In Australia e Oceania, dal 49 al 79 per cento.

Assai più lenta, in generale e in particolare nel Terzo Mondo, è la penetrazione di Internet, che tuttavia è in netto aumento. Il rapporto dell’Onu indica che il numero di coloro che navigano nel web è più che raddoppiato tra il 2002 e il 2008, passando dall’11 al 23 per cento della popolazione mondiale, dato che induce il palazzo di vetro ad affermare: oggi un quarto dei terrestri sono Internauti. Ma in questo campo il gap tra mondo ricco e mondo povero è ancora molto ampio. In Africa, meno del 5 per cento della popolazione è andata abitualmente online nel 2007; in Asia la percentuale è stata del 15 per cento; mentre in Europa è del 43 e negli Stati Uniti del 44 per cento. Ancora più limitato il numero di coloro che hanno l’accesso veloce a Internet in banda larga: soltanto il 5 per cento della popolazione mondiale, sebbene questo dato salga al 20 per cento se ci si limita all’Occidente. In tutto, secondo il rapporto, sul nostro pianeta alla fine del 2008 c’erano 335 milioni di abbonati a Internet in banda larga.

Svezia, Corea del Sud e Danimarca, nell’ordine, sono i tre paesi più sviluppati dal punto di vista delle comunicazioni telefoniche cellulari e dell’accesso al web, conclude lo studio dell’Onu. Ma anche altrove l’avanzata delle telecomunicazioni procede speditamente. Ogni anno vengono erette nel mondo 100 mila nuove antenne per la ricezione dei cellulari. Più del 90 per cento della popolazione globale può ora avere accesso a un telefonino: compresi luoghi in passato considerati inaccessibili, per ragioni politiche o geografiche, come la Corea del Nord, il Buthan, il Tibet, il deserto del Sahara. Nel 2007 China Telecom ha installato un’antenna sul monte Everest. Se sentite un trillo di cellulare sul tetto del mondo, non significa che siete a corto di ossigeno, ma che qualcuno vi sta telefonando anche lassù.

fonte: repubblica.it