2009, Centenario del Futurismo

Il 17 gennaio partono da Rovereto le celebrazioni del centenario del movimento.
Appuntamento al Mart e alla rinnovata Casa d’Arte di Depero

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Futurismo, nel 2009 non si parla d’altro. Perché sono 100 anni dalla nascita della prima, grande avanguardia italiana, e la voglia di celebrarla è contagiosa. Mostre, ricerche, nuove pubblicazioni, per approfondire gli aspetti meno noti e proporre letture inedite del movimento. Ma anche eventi di cinema, musica, danza, teatro, moda: si esplorerà  tutta la vastità  del suo campo d’azione.

Tre le esposizioni più attese, a Rovereto, Venezia, Milano, parte di un unico progetto a cura di Ester Coen, intitolato Futurismo 100. Si parte il 17 gennaio al Mart, con Illuminazioni – Avanguardie a confronto. Italia, Germania, Russia: un’indagine sulla complessa trama di rapporti tra i futuristi italiani, gli espressionisti tedeschi, fra cui Kandinskij e Klee, e i cubo-futuristi russi, da Maleviĉ a Larionov, a Natalia Goncharova (fino al 7 giugno, info: 800397760). Sempre a Rovereto, in contemporanea con la mostra, riapre al pubblico dopo il restauro la Casa d’Arte di Fortunato Depero: il primo e unico museo futurista d’Italia, ideato e allestito dall’artista stesso, un anno prima della sua scomparsa, nel 1960. Nel centro medievale, ai piedi della trecentesca mole del Castello, lo spazio rinnovato dall’architetto Renato Rizzi (e arricchito di caffetteria e bookshop) mette in risalto le originali intuizioni del maestro trentino, che concepiva il museo non solo come un luogo dove esporre il proprio lavoro, ma anche come laboratorio e punto d’incontro e formazione per il pubblico. Così, oggi, sale per letture, incontri e workshop trovano posto tra grandi tarsie di panno, tele, oggetti, manifesti e altre creazioni rappresentative della multiforme attività  di Depero, tra arte, teatro, grafica, e design (sabato 17 inaugurazione con ingresso gratuito dalle 12 alle 19.30. Info: tel. 0464.43.18.13).

Da Rovereto, ci si sposta a Venezia per Astrazioni, che inaugura al Museo Correr, nei giorni della 53esima edizione della Biennale d’Arte. Incentrata sulla figura di Giacomo Balla, la mostra mette a confronto le opere del maestro del Futurismo italiano con quelle di artisti europei contemporanei, protagonisti delle ricerche astratte. Da Mondrian a Picabia da Delaunay a Duchamp (dal 5 giugno al 4 ottobre, info: tel. 041.5209070 ). Quindi, l’ultima tappa di Futurismo 100: Simultaneità , in scena a Palazzo Reale di Milano, dal 15 ottobre a gennaio 2010. Una mostra dedicata a Umberto Boccioni, che si concentra sulla scultura e fa dialogare opere di Carrà  e Russolo con lavori di Archipenko, Brancusi, Arp, Epstein e altri grandi innovatori dell’arte plastica del Novecento.

Ma Milano, la città  dove il Futurismo è nato e ha vissuto la prima, entusiasmante stagione, non aspetta l’autunno per festeggiare il centenario e promuove, già  in febbraio, un’altra esposizione ancora più imponente. A cura di Giovanni Lista e Ada Masoero, Futurismo 1909-2009 Velocità  + Arte + Azione schiera a Palazzo Reale ben 400 opere: dipinti, disegni, sculture, fotografie, libri, testi. E poi, arredi, oggetti, progetti d’architettura, manifesti, scenografie, costumi teatrali. Tra gli obiettivi della mostra, infatti, quello di celebrare il Futurismo come movimento totale, che ha investito tutti i campi della creatività . Ma anche ripercorrerne l’intera storia, dalla formazione dei suoi protagonisti nell’ambito della cultura visiva lombarda di fine Ottocento fino alla loro influenza sulle generazioni più giovani (dal 6 febbraio al 7 giugno, info: tel. 02.54.919). Sempre a Milano, dal 12 febbraio al 7 giugno Palazzo delle Stelline rende omaggio a Filippo Tommaso Marinetti, geniale promotore e autore del Manifesto del movimento, pubblicato nel 1909. Intanto, dal Centre Pompidou di Parigi, arriva a Roma la mostra Futurismo. Avanguardia-Avanguardie, in una versione più ricca di opere rispetto a quella francese, che apre il 20 febbraio alle Scuderie del Quirinale (fino al 24 maggio, info: tel. 06.39.96.75.00).

fonte: corriere.it