Con l’avvio del nuovo anno si prospetta un’importante rivoluzione nel sistema di controllo dei permessi previsti dalla Legge 104/1992.
La legge di Bilancio 2026 introduce un meccanismo di controllo molto più rigoroso e capillare rispetto al passato. La bozza già approvata dalla Ragioneria dello Stato, ora all’esame del Parlamento, prevede il coinvolgimento diretto di medici della sanità militare e di altre strutture sanitarie pubbliche, che collaboreranno con l’INPS tramite specifiche convenzioni. Le modalità operative dettagliate saranno stabilite da un decreto del Ministero del Lavoro, la cui emanazione è prevista a legge approvata.
La novità più significativa riguarda la tracciabilità totale dei permessi: ogni pubblica amministrazione sarà obbligata a trasmettere mensilmente all’INPS un report dettagliato su tutti i permessi concessi ai dipendenti, compresi i congedi straordinari (art. 42 comma 5 del Decreto Legislativo 151/2001) e i congedi parentali (artt. 32 e 33 dello stesso decreto). Sarà inoltre obbligatorio indicare il nominativo del “dante causa”, cioè la persona con disabilità o il minore assistito.
Questo sistema permetterà all’INPS di incrociare i dati per individuare eventuali abusi, come il caso in cui più familiari usufruiscano contemporaneamente dello stesso tipo di permesso per assistere la stessa persona, una pratica finora difficile da rilevare e che rappresenta un illecito.
Abusi e truffe: il motivo della stretta
Il Ministro Giorgetti ha dichiarato che l’obiettivo primario è la lotta agli abusi, fenomeno ormai sotto osservazione da parte della Corte dei Conti e dell’INPS. Tra i casi più gravi figurano lavoratori che continuano a godere dei permessi per assistere persone decedute, o dipendenti di datori di lavoro diversi che simultaneamente ottengono congedi per assistere lo stesso familiare, gonfiando indebitamente i benefici economici.
Tali comportamenti violano lo spirito della Legge 104, la quale è stata concepita per proteggere chi vive in situazioni di grave difficoltà, e causano un ingente danno economico all’INPS. L’Istituto infatti è tenuto al pagamento della retribuzione durante i periodi di assenza, e ogni abuso si traduce in un costo improprio che sottrae risorse preziose a chi ha reale bisogno di supporto.

Impatto sulle pubbliche amministrazioni e lavoratori (www.speednews.it)
Dal 2026, con l’entrata in vigore della nuova disciplina, nessun permesso o congedo potrà più passare inosservato. Ogni assenza lascerà una traccia digitale accessibile all’INPS, che potrà effettuare verifiche tempestive. Questa maggiore trasparenza è accompagnata però da un aumento delle incombenze burocratiche per le pubbliche amministrazioni, chiamate a monitorare in modo dettagliato e costante tutte le richieste.
Sul fronte dei lavoratori, la nuova normativa mira a distinguere nettamente chi usufruisce legittimamente dei permessi per assistere un familiare disabile o prendersi cura di un figlio piccolo, da chi invece tenta di sfruttare impropriamente queste agevolazioni per ottenere giorni di riposo non giustificati. Tuttavia, alcune associazioni e osservatori hanno sollevato dubbi sulla sostenibilità pratica di controlli così pervasivi, temendo che possano trasformarsi in un ostacolo anche per chi ha diritto a tali benefici.
La Legge 104: diritti, permessi e agevolazioni
La Legge 104 del 1992, normativa cardine per l’assistenza, l’integrazione sociale e i diritti delle persone con disabilità, prevede diverse tipologie di agevolazioni. Tra queste, spiccano i permessi lavorativi retribuiti per i lavoratori con disabilità grave (art. 3 comma 3) e per chi assiste un familiare disabile entro il terzo grado di parentela (art. 33 comma 3). I permessi mensili di tre giorni non possono essere monetizzati né sostituiti da ferie.
Oltre ai permessi, la legge contempla anche agevolazioni fiscali, come l’applicazione dell’IVA agevolata al 4% per l’acquisto di ausili e la trasformazione di veicoli, esenzioni su alcune tasse come il bollo auto, e il diritto ad ottenere un posto auto riservato vicino al domicilio.
Recenti pronunce della Corte di Cassazione hanno chiarito che l’assistenza può essere svolta anche in orari serali o notturni, purché reale e certificata, e che i permessi possono includere attività indirettamente collegate all’assistenza, come la gestione di pratiche burocratiche o visite mediche. Inoltre, la sentenza C-38/24 della Corte di Giustizia UE ha sancito il diritto del caregiver a ottenere accomodamenti ragionevoli dall’azienda per conciliare lavoro e cura del familiare disabile.
Rafforzamento dei controlli e nuove procedure INPS (www.speednews.it) 






